Luoghi remoti, silenziosi, cristallizzati dal loro stesso gelo, immobilizzati dal balenio dell’apparente vuoto. Queste sono le immagini che Marcello Libra offre alla nostra mente presentandoci la sua personalissima visione dell’estremo Sud del nostro pianeta. Gli scatti di Marcello Libra ci presentano queste distese candide, immacolate, eternamente e uniformemente bianche ricordandoci che questi luoghi, solo apparentemente inospitali, racchiudono in realtà un universo vivo, dalla bellezza sconvolgente. Da sempre le immagini di Marcello Libra restituiscono alla regione polare la sua vera dimensione evidenziandone le diverse, molteplici sfumature.
Egli, amando e conoscendo la luce, meglio di chiunque altro ha reso il bianco, all’apparenza il non colore per eccellenza, il paradigma che al tempo stesso nasconde, racchiude ed esprime pienamente, in sé, tutti i colori dello spettro. Le sue fotografie emozionano perché rivelano i colori che nel bianco si celano: l’azzurro ceruleo dei ghiacci millenari, l’arancione e il rosa dei tramonti, il blu petrolio dei mari, il nero dell’elegante piumaggio del Pinguino Imperatore. Penetrare questo mondo attraverso le “visioni” di Marcello Libra significa pertanto infrangere la lastra di ghiaccio che ne ricopre abitualmente le sembianze per riuscire a intravedere, non attraverso l’obiettivo, ma per mezzo della poesia che gli appartiene, un volto più intenso, commovente, a tratti spietato e crudele. Un mondo al tempo stesso indifeso dagli attacchi della sconsideratezza umana, e pertanto da conoscere in tutte le sue sfumature e da proteggere prima che il bianco, con tutti i colori in esso racchiusi, si spenga per sempre. E forse questa consapevolezza il senso delle immagini che Marcello Libra ci affida.
